Sono un cittadino selezionato per partecipare alla elaborazione del Piano Strategico dell'Unione Valdera per l'area tematica “sviluppo economico-ambiente”.
Come prima cosa vorrei ringraziare l'Unione Dei Comuni per l'opportunità concessami, infatti ritengo il processo partecipativo in oggetto una sublimazione della parola Democrazia, un lavoro da svolgere pertanto con adeguato senso civico, doveroso impegno e personalmente ritengo anche di includerci un pizzico di entusiasmo. Dico questo poiché parlando con altri cittadini da me sollecitati a seguire le varie fasi di progettazione sul sito o chiedendo il parere ad alcuni conoscenti inseriti a loro volta nel programma, ho notato un certo scetticismo sulla validità di quanto andremo a fare.
Madre Teresa di Calcutta disse: quello che noi facciamo è una goccia nell'oceano ma se non lo facessimo nell'oceano ci sarebbe una goccia in meno.
No noi non salveremo la Valdera dalla crisi, no noi non faremo miracoli moltlipicando beni e ricchezze a tutti i suoi abitanti, noi ci accontenteremo di essere quella bellissima goccia dell'oceano, è veramente piccolissima ma è sufficiente a portare speranza.
Scusatemi per questa tediosa introduzione ma ritengo che in ogni cosa sia indispensabile partire con le giuste motivazioni.
Per quanto riguarda la domanda posta dal Sig. Forte la risposta la si può trovare nei vari documenti Regionali consultabili su questo sito, la si può trovare andando in Trentino e Sud Tirol, visitando luoghi dove prima agricoltura, allevamento ed industria erano i primari mezzi di sviluppo.
Il turismo è un importante voce nel bilancio regionale, il turismo genera un prodotto impossibile da clonare (se escludiamo assurde eccezioni:
http://www.ilturista.info/blog/9278-I_c ... Hallstatt/ ), il turismo può essere, a mio modestissimo parere, una possibilità di sviluppo per la Valdera.
La sua ubicazione strategica non deve essere però la risposta alla domanda turistica, in non voglio pensare ad un “distretto-dormitorio” io credo al potenziale paesaggistico e culturale dell'area tanto da farmi vedere la Valdera come un diamante, si un diamante però ancora grezzo che merita di essere accuratamente lavorato e valorizzato mediante dei progetti di valorizzazione ambientale intelligente ( piantare alberi a primavera e lasciarli morire l'estate seguente non è intelligente ), di un incremento della visibilità dei beni culturali ( inserire nelle guide luoghi impraticabili è come non avere niente da far vedere) e non ultimo migliorare le vie di comunicazione.
Io credo nella elaborazione di un progetto turistico chiamato “Percorso ciclabile della Valdera” una risposta ad una crescente domanda di questo tipo di turismo, una serie di strade bianche che uniscano i luoghi di maggiore interesse culturale presenti nel territorio attraversando campi coltivati e boschi. I turisti venendo in Valdera faranno una vacanza salutare ed allo stesso potranno visitare le Città più ambite come meta turistica a livello mondiale, potranno recarsi al mare, potranno perfino provare il brivido di una scalata ( encomiabile il lavoro degli amici del CAI di Pontedera:
http://www.caipontedera.it/santantone.html ), siamo in Toscana, qua si può fare di tutto.
Si Sig. Forte io credo che il turismo sia la risposta alla sua domanda e soprattutto il sentiero che la Valdera dovrà e potrà ampliare fino a farlo divenire strada.
Mi ricordo una frase di Oscar Wilde che diceva più oi meno così: a volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio, io spero che quanto ho detto finora non li dia ragione.
CORRIERI ALESSIO